Il sistema del perfetto
I tempi derivati dal tema del perfetto sono il perfetto (coniugato in tutti i modi), il piuccheperfetto (coniugato solo all’indicativo) e il futuro perfetto.
Il perfetto in greco denota l’aspetto compiuto (o resultativo) di un’azione avvenuta nel passato i cui effetti si avvertono nel presente. Il perfetto è un tempo principale, il piuccheperfetto un tempo storico. Il perfetto rappresenta un espressione verbale che può collocarsi in maggior proporzione nel passato oppure nel presente. Per questo motivo in italiano lo si può tradurre, in base all’opportunità, con un passato prossimo oppure con un presente che esprima (a volte con un preciso scarto semantico rispetto al significato base del verbo) il risultato dell’azione avviata nel passato.
Il tratto morfologico distintivo del perfetto è per lo più il raddoppiamento, che consiste in un prefisso anteposto al tema verbale mantenuto in tutti i modi della coniugazione.
Per i verbi in consonante semplice (ad eccezione di rho) il raddoppiamento consiste nella ripetizione della prima consonante del verbo seguita da ε.
TV tema con raddoppiamento
λύω λυ- λε-λυ-
δίδωμι δο- δε-δω-
παίω παι- πε-παι-
Se la consonante iniziale è aspirata viene ripetuta la sorda corrispondente per la legge di Grassmann:
TV tema con raddoppiamento
φεύγω φευγ- πε-φευγ-
τίθημι θε- τε-θη-
Nei verbi che iniziano con occlusiva + nasale (ad eccezione di γν-) il raddoppiamento è dato dalla sola occlusiva:
TV tema con raddoppiamento
βλέπω βλεπ- βε-βλεπ-
δράω δρα- δε-δρα-
Negli altri casi il raddoppiamento è dato da ἐ-.
verbi che iniziano con -ρ- (con geminazione di ρ):
TV tema con raddoppiamento
ῥάπτω ῥαφ- ἐ-ρραφ-
verbi che iniziano con consonante doppia (ζ, ξ, ψ):
TV tema con raddoppiamento
ζεύγνυμι ζευγ- ἐ-ζευγ-
verbi che iniziano con gruppi diversi da occlusiva + liquida:
TV tema con raddoppiamento
γιγνώσκω γνω- ἐ-γνω-
στέργω στεργ- ἐ-στοργ-
Vi sono alcune oscillazioni: i verbi che iniziano con βλ- e con κτ- possono avere entrambe le forme di raddoppiamento. Vi sono comunque verbi che presentano solo il raddoppiamento consonantico (μιμνήσκω, πίπτω, πτύσσω).
Per i verbi che iniziano con vocale il raddoppiamento coincide con l’aumento previsto per i tempi storici. Ciò vale anche per i verbi che al presente iniziano con ἐ- e presentano aumento in εἰ-.
TV tema con raddoppiamento
αἴρω ἀρ- ἠρ-
ἐλπίζω ἐλπιδ- ἠλπιδ-
ἁλίσκομαι ϝαλω- ἑ-αλω-
οἴγω ϝοιγ- ἔ-ῳγ-
ὁράω ϝορα- ἑ-ορα-, ἑ-ωρα-
ἐάω *σεϝα- εἴ-α-
Eccezionalmente, presentano il raddoppiamento in εἰ- anche alcuni verbi in consonante:
TV tema con raddoppiamento perfetto
λαμβάνω ληβ- εἰ-ληβ- εἴληφα
λαγχάνω ληχδ- εἰ-ληχ- εἴληχα
λέγω λεγ- εἰ-λογ- εἴλοχα
(λέγω) ϝρη- εἰ-ρη- εἴρηκα
μείρομαι μερ- εἰ-μαρ- εἴμαρται
ἔθω *σϝεθ-[1] εἴ-ωθ- εἴωθα
Alcuni verbi che iniziano per α, ε, ο seguiti da consonante semplice presentano al perfetto un raddoppiamento particolare, detto attico, che consiste nella ripetizione del gruppo vocale + consonante e nell’allungamento della vocale iniziale.
TV perfetto
ἀγείρω ἀγερ- ἀγ–ήγερκα
ἀκούω ἀκου- ἀκ–ήκοα
ἐγείρω ἐγερ-/ἐγορ- ἐγ–ήκερκα
ἐγείρω ἐγερ-/ἐγορ- ἐγ–ήκερκα, ἐγρηήγορα
ἐλαύνω ἐλαϝ- ἐλ–ήλακα
(ἔρχομαι) ἐλυθ- ἐλ–ήλυθα
ὄλλυμι ὀλ- ὄλ–ωλα, ὀλ–ώληκα
ὄμνυνι ὀμο- ὀμ–ώμοκα
(ὁράω) ὀπ- ὄπ–ωπα
(φέρω) ἐνεκ-/ἐνοκ- ἐν–ήνοχα
Il perfetto attivo debole
Il perfetto debole è proprio di tutti i verbi in vocale e in dittongo, di quasi tutti i verbi in dentale e di molti verbi in liquida e in nasale. L’elemento distintivo è il suffisso -κ- aggiunto al tema verbale e seguito da vocale tematica e desinenze.
La coniugazione dell’attivo è del tutto differente da quella del medio-passivo.
raddoppiamento + TV + -κ- + voc. tem. + desinenze
Temi in vocale
I temi in vocale allungano la vocale:
τιμάω τιμα- τε-τίμη-κ-α
ποιέω ποιε- πε-ποίη-κ-α
Alcuni verbi, a noi già noti, mantengono la vocale breve:
αἰνέω αἰνε- ᾔνε-κ-α
Altri ancora impiegano la vocale breve al perfetto, ma non al futuro o all’aoristo:
δέω δε- δέ-δη-κ-α
θύω θυ- τέ-θῠ-κ-α
λύω λυ- λέ-λῠ-κ-α
I temi in digamma presentano la vocalizzazione del digamma:
καίω καϝ-/καυ- κέ-καυ-κ-α
πλέω πλεϝ-/πλευ- πέ-πλευ-κ-α
Se il verbo impiega l’apofonia quantitativa, si utilizza il grado allungato:
τίθημι θη-/θε- τέ-θη-κ-α
δίδωμι δω-/δο- δέ-δω-κ-α
ἵστημι στη-/στα- ἕ-στη-κ-α
πίμπλημι πλη-/πλα- πέ-πλη-κ-α[2]
Se il verbo impiega l’apofonia qualitativa, si utilizza il grado ridotto:
χέω χευ-/χυ- κέ-χυ-κ-α
ῥέω ῥευ-/ῥυ- ἐ-ρρύη-κ-α
Temi in consonante
Nei temi in dentale la dentale cade dinanzi al -κ- senza lasciare traccia:[3]
νομίζω νομιδ- νε-νόμι-κ-α
Qualora il tema in dentale sia apofonico, il grado impiegato è quello normale:
πείθω πειθ-/ποιθ-/πιθ- πέ-πει-κ-α
I temi in liquida e in nasale rimangono invariati (non considerando il passaggio grafico da ν a γ di fronte a -κ-):
ἀγγέλλω ἀγγελ- ἤγγελ-κ-α
I verbi che perdono -ν- all’aoristo passivo debole lo perdono anche al perfetto:
κλίνω κλιν- κέ-κλι-κ-α
κρίνω κριν- κέ-κρι-κ-α
πλύνω πλυν- πέ-πλυ-κ-α
Nei temi soggetti ad apofonia qualitativa è utilizzato il grado zero:
στέλλω στελ-/σταλ- ἔ-σταλ-κ-α
σπείρω σπερ-/σπαρ- ἔ-σπαρ-κ-α
τείνω τεν-/τα- τέ-τα-κ-α
Alcuni verbi presentano il grado ridotto e un ampliamento in η/ω, in parte coincidente con quello dell’aoristo passivo debole:
βάλλω βαλ-/βλη- βέ-βλη-κ-α
καλέω καλε-/κλη- κέ-κλη-κ-α
τέμνω τεμ-/ταμ-/τμη- τέ-τμη-κ-α
θνῄσκω θαν-/θνη- τέ-θνη-κ-α
κάμνω καμ-/κμη- κέ-κμη-κ-α
πίπτω πετ-/πτω- πέ-πτω-κ-α
Molti verbi, anche non apofonici, utilizzano l’ampliamento in η/ω:
αὐξάνω ηὔξη-κ-α
ἀναλίσκω ἀνήλω-κ-α
ἁμαρτάνω ἡμάρτη-κ-α
βλαστάνω βε-βλάστη-κ-α
εὑρίσκω ηὕρη-κ-α, εὕρη-κ-α
μανθάνω με-μάθη-κ-α
χαίρω κε-χάρη-κ-α
ἔχω ἔ-σχη-κ-α
(ἐ)θέλω ἠθέλη-κ-α
νέμω νε-νέμη-κ-α
τυγχάνω τε-τύχη-κ-α
Perfetto attivo debole indicativo
È generalizzata la vocale tematica -α-; le desinenze impiegate sono quelle primarie.
λύ-ω
sing. I λέ-λυ-κ–α
II λέ-λυ-κ–α–ς
III λέ-λυ-κ–ε(ν)
plur. I λε-λύ-κ–α–μεν dove il soggetto è la persona o la cosa il greco usa spesso un costrutto del verbo caratterizza il tema e
II λε-λύ-κ–α–τε
III λε-λύ-κ–α–σι(ν)
duale II λε-λύ-κ–α–τον
III λε-λύ-κ–α–τον
Perfetto attivo debole congiuntivo
È caratterizzato dalle stesse terminazioni del congiuntivo presente tematico.
sing. I λε-λύ-κ–ω
II λε-λύ-κ–ῃς
III λε-λύ-κ–ῃ
plur. I λε-λύ-κ–ω dove il soggetto è la persona o la cosa il greco usa spesso un costrutto del verbo caratterizza il tema e μεν
II λε-λύ-κ–ητε
III λε-λύ-κ–ωσι(ν)
duale II λε-λύ-κ–ητον
III λε-λύ-κ–ητον
Perfetto attivo debole ottativo
Le desinenze sono le stesse dell’ottativo presente tematico.
sing. I λε-λύ-κ–ο–ι–μι
II λε-λύ-κ–ο–ι–ς
III λε-λύ-κ–ο–ι
plur. I λε-λύ-κ–ο–ι–μεν dove il soggetto è la persona o la cosa il greco usa spesso un costrutto del verbo caratterizza il tema e
II λε-λύ-κ–ο–ι– dove il soggetto è la persona o la cosa il greco usa spesso un costrutto del verbo caratterizza il tema e τε
III λε-λύ-κ–ο–ι– dove il soggetto è la persona o la cosa il greco usa spesso un costrutto del verbo caratterizza il tema e εν
duale II λε-λύ-κ–ο–ι– dove il soggetto è la persona o la cosa il greco usa spesso un costrutto del verbo caratterizza il tema e τον
III λε-λυ-κ–ο– dove il soggetto è la persona o la cosa il greco usa spesso un costrutto del verbo caratterizza il tema e ί–την
Perfetto attivo debole imperativo
Le desinenze sono le stesse dell’imperativo presente tematico.
sing. II λέ-λυ-κ–ε
III λε-λυ-κ–έ–τω
plur. dove il soggetto è la persona o la cosa il greco usa spesso un costrutto del verbo caratterizza il tema e II λε-λύ-κ–ε–τε
III λε-λυ-κ–έ–ντων (λε-λυ-κ–έ–τωσαν)
duale II λε-λύ-κ–ε–τον
III λε-λυ-κ–έ–των
Perfetto attivo debole infinito
λε-λυ-κ–έ–ναι
Perfetto attivo debole participio
N λε-λυ-κ–ώς λε-λυ-κ–υῖα λε-λυ-κ–ός
G λε-λυ-κ–ότος λε-λυ-κ–υίας λε-λυ-κ–ότος
D λε-λυ-κ–ότι λε-λυ-κ–υίᾳ λε-λυ-κ–ότι
Α λε-λυ-κ–ότα λε-λυ-κ–υῖαν λε-λυ-κ–ός
V λε-λυ-κ–ώς λε-λυ-κ–υῖα λε-λυ-κ–ός
N λε-λυ-κ–ότες λε-λυ-κ–υῖαι λε-λυ-κ–ότα
G λε-λυ-κ–ότων λε-λυ-κ–υιῶν λε-λυ-κ–ότων
D λε-λυ-κ–όσι(ν) λε-λυ-κ–υίαις λε-λυ-κ–όσι(ν)
A λε-λυ-κ–ότας λε-λυ-κ–υίας λε-λυ-κ–ότα
V λε-λυ-κ–ότες λε-λυ-κ–υῖαι λε-λυ-κ–ότα
Il perfetto attivo forte
Il perfetto forte è proprio di tutti i verbi in labiale e in gutturale, di alcuni verbi in liquida o nasale, e di pochissimi verbi in dentale. Ciò che lo differenza dal perfetto debole è l’assenza del suffisso -κ-; in tutto il resto la coniugazione non varia.
raddoppiamento + TV + voc. tem. + desinenze
Se il verbo impiega l’apofonia quantitativa, si utilizza il grado allungato:
λανθάνω ληθ-/λαθ- λέ-ληθ-α
φαίνω φην-/φαν- πέ-φην-α
Se il verbo impiega l’apofonia qualitativa, si utilizza il grado forte:
λείπω λειπ-/λοιπ-/λιπ- λέ-λοιπ-α
γίγνομαι γεν-/γον-/γν- γέ-γον-α
πάσχω πενθ-/πονθ-/παθ- πέ-πονθ-α
Alcuni verbi in labiale o in gutturale presentano inoltre un elemento innovativo del solo greco, ovvero l’aspirazione della consonante finale.
ἄγω ἄγ- ἦχ-α
βλάπτω βλαβ- βέ-βλαφ-α
διώκω διωκ- δε-δίωχ-α
σκήπτω σκηπ- ἔ-σκηφ-α
λέγω λεγ-/λογ- εἴ-λοχ-α
πέμπω πεμπ-/πομπ- πέ-πομφ-α
τρέπω τρεπ-/τροπ-/τραπ- τέ-τροφ-α
Se un verbo ha sia la forma debole sia la forma forte, la prima (più recente) ha valore transitivo, la seconda (più antica) intransitivo.
ἐγείρω ἐγερ-/ἐγορ- ἐγ-ήγερ-κα (debole) “ho svegliato”
ἐγρ-ήγορ-α (forte) “sono sveglio” (resultativo)
ὄλλυμι ὀλ(ε)- ὀλ-ώλε-κα (debole) “ho mandato in rovina”
ὄλ-ωλ-α (forte) “sono rovinato”, “perisco” (resultativo)
πείθω πειθ-/ποιθ-/πιθ- πέ-πει-κα (debole) “ho persuaso”
πέ-ποιθ-α (forte) “sono persuaso” (resultativo)
Altri verbi hanno due forme di perfetto forte: la forma aspirata, più recente, ha valore transitivo, la forma non aspirata, più antica, intransitivo.
πλήττω πληγ- πέ-πληχ-α (aspirato) “ho colpito”
πέ-πληγ-α “sono colpito” (resultativo)
πράττω πραγ- πέ-πραχ-α (aspirato) “ho fatto”
πέ-πραγ-α “mi trovo” (resultativo)
Il perfetto attivo fortissimo
Il perfetto attivo fortissimo è proprio di pochi verbi.
- Il perfetto οἶδα, “sapere”: non ha raddoppiamento e impiega tutti e tre i gradi dell’apofonia qualitativa (εἰδ-/οἰδ-/ἰδ-). Il grado forte (οἰδ-) è impiegato nell’indicativo singolare; il grado zero (ἰδ-) nel plurale e nel duale dell’indicativo e in tutto l’imperativo; il grado normale (εἰδ-) negli altri modi.
indicativo I s. οἶδα
II s. οἶδας
III s. οἶδε
I p. ἴσμεν
congiuntivo I s. εἰδῶ
ottativo I s. εἰδείην
imperativo II s. ἴσθι
infinito εἰδέναι
participio εἰδώς, εἰδυῖα, εἰδός
perfetto perifrastico. Una costruzione perifrastica equivalente al perfetto è data dal preente del verbo ἔχω in unione con il participio aoristo (LSJ s.v. ἔχω B IV “as auxiliary c. aor. part.”; Schwyzer, Griech. Grammatik I 812). Vd. Hes. Op. 42 κρύψαντες ἔχουσι; Il. 1.356 ἑλὼν γὰρ ἔχει γέρας; Soph. Ai. 22 ἔχει περάνας, OT 699 στήσας ἔχεις, Ant. 22 τὸν μὲν προτίσας, τὸν δ’ ἀτιμάσας ἔχει, OC 1140 θαυμάσας ἔχω; Eur. Med. 33 ἀτιμάσας ἔχω; Hdt. 1.37 ἀποκληΐσας ἔχεις, 6.12 ἐπιτρέψαντες ἡμέας αὐτοὺς ἔχομεν; Plat. Crat. 404c1 λέγεται ὁ Ζεὺς αὐτῆς ἐρασθεὶς ἔχειν; Demosth. 9.12 ἔχει καταλαβών.
[1] Cf. lat suesco.
[2] ἵημι impiega invece il grado normale: εἷκα (< *jε-jε-κα).
[3] Nel caso di σπένδω si ha caduta del gruppo nasale + dentale e allungamento di compenso: ἔσπεικα.